L'arte di Sandra Marra si accende di intimità e dolcezza e anche quando il personaggio rappresentato è un guerriero o un sultano, il risultato grafico è sempre di grande eleganza e pacatezza perché a Sandra Marra interessa la descrizione interiore, quella del cuore e del sentimentoPer questo motivo i suoi corpi non rivelano mai il peso della materia e della carne ma sono, al contrario, leggeri ed eterei come l'aria che li sorregge. Sono fatti di spirito e di anima, si confondono e si perdono con il cosmo, si accendono di luce sui fondali bianchi della carta.Hanno le sembianze di immagini pure o forme immacolate, di creature senza tempo che provengono dal profondo del suo immaginario e che prendono vita per mezzo della sua creatività e fantasia. Sono fantasmi di mondi lontani che pulsano e vibrano di emozioni e in quelle figure senza volto né espressione, ognuno può vedere il proprio volto e la propria espressione e in quei corpi senza carne ognuno può toccare e sentire il proprio corpo.Arte, dunque, fatta non solo e non tanto per puro gusto estetico, quanto per riflettere e per pensare, per offrire a tutti un'occasione preziosa di riflessione sul significato dell'esistenza.
Luciano Carini, Personaggi in primo piano - l'arte raccontata, Piacenza, ed. Vicolo del Pavone, 2001.
Grafica, segni, forme e movimenti si esprimono attraverso un continuo e intenso racconto di valori creativi squisitamente decantati , altrettanto significative sono le sfaccettature dei colori che si riconducono in una prestigiosa dialettica gioco - forza.
L'artista Sandra Marra dimostra pertanto un indiscusso spirito vigoroso in cui il contrasto coloristico e la scorrevole raffinatezza del disegno caratterizzano una rara percezione della vita.
Ecco, dunque, che ella riproduce personaggi in modo del tutto personale: tuareg, sultani, samurai ed altri ancora con l'ampiezza di un' arte prodigiosa felicemente sorretta; l'uso leggero e pulito della china, acquerello, acrilico e collage riscuotono una spiccata contemporaneità.
Nascono così esclusive composizioni mirabilmente evocate da una precisa e assoluta esecuzione: fascino e contenuti risplendono nei suoi dipinti di chiara e libera poesia, illustrazioni singolari di vera e propria intimità intellettiva.
M. Malì, critico d'arte, presentazione mostra personale alla Galleria d'Arte La Telaccia, Torino, 2001.
La pittrice, a china e ad olio, in una coloristica che è indubbiamente fresca e frizzante, segue estrose vie narrative con scaglie decorative di incalzanti fregi cartacei, tratteggiati oculatamente in una geometria che tra le sue doti di equilibrio, annovera la rarissima caratteristica dell'ellissi di sinuosa perfezione che non rompe mai l’attenzione visiva con la geometria caratteristicamente propria delle opere. Sono particelle di dettagli intagliati e raccolti nella coesione di un’opera che intimisticamente ripercorre atteggiamenti diffusi. Sandra Marra come figurinista dell’inconscio per tappezzare manichini costumati, un po’ circense un po’ carnascialesca, addobbata nella vetrina immaginifica del senso comune per essere artista della vivisezione esistenziale di conflittuali vicende interiori. Un po’ titanica, un po’ mitologica, popola l’olimpo collettivo di idealità trascendenti incarnate nel somma di un inquieto egocentrismo che ravvisa e scompone i caratteri discostanti dell’umano con l’essenzialità agile del tratto filiforme che accompagna il liberty, stilizzato in circonvoluti raccordi sintetici di eleganti sistemi griffati.
Marcella Ragazzi, Il Resto del carlino, Ferrara, 2001.
Osserviamo le concezioni grafico pittoriche di Sandra Marra e la sua personale timbrica creativa nel rappresentare i suoi personaggi mitologici, storici, orientali, fiabeschi, con quel tanto di eteroclito da renderli irreali nella loro iconologia e iconografia. Le immagine favolose assumono veramente la spiritualità dell'immateriale in rappresentazioni difficilmente viste o proproste con modi così elegantemente trasfigurati, rese con tratto rapido, deciso, senza ritorno o ripensamenti. Pittura che nel segno grafico, nella raffinata forma, possiede anche un particolare fascino realizzato nella linearità a volte serrata, a volte libera nei contorni non definiti, spezzettati, nell'estrema essenzialità del tratto e nelle vivaci soluzioni cromatiche che creano una musicalità, elemento fondamentale per dare a questa scrittura pittorica stilizzata una raffinata eleganza.
Plinio Sidoli, Personaggi in primo piano - l'arte raccontata, Piacenza, ed. Vicolo del Pavone, 2001.
Fantasmi poetici dell'immaginario che sembrano sorgere per incoercibile necessità, in una loro peculiare angolatura coreografica, si materializzano con insistenza e autorità e reclamano il proprio diritto a confermarsi sulla carta, come ogni verità che scaturisce dall'animo dell'artista.
Le figure partorite da istanze espressive assumono una iconografia a molti apparentemente sconosciuta, ma che ci riconduce all'arte come mezzo catartico per raggiungere una qualche possibile armonia, attraverso testimonianze del proprio io esistenziale, che segna indelebilmente la conoscenza e l'accettazione del mondo.
Claudio Marciano
Già a prima vista le rappresentazioni scattanti delle immagini sul fondo bianco della carta attraggono per il dinamismo e la pulizia formale espressi con la impegnativa tecnica degli inchiostri colorati scelti in accostamenti di bruni, ocre, rossi, azzurri e neri timbricamente contrapposti. La Marra trae ispirazione dai fantocci, dai personaggi del circo, dai corpi mascherati di carnevale e dalle scene di vita quotidiana che decanta e trasforma in immagini fantastiche sospese in libere spazi.
La sua sensibilità sembra fortunatamente scevra dall'inserire la ricerca espressiva in pericolosi teoremi, semmai palesa un convinto anelito a riconoscersi in variate forme ritmiche di forte suggestione.
Nelle sue opere si avverte il suo intuitivo bisogno di liberare le figure dal peso dei volumi per collocarle purificate fuori dalle contingenze del tempo.
Ennio Steidler
L'arte in genere è introspezione. L'artista esprime sentimenti e opinioni nelle maniere e nei modi che più gli si confanno. Talora l'aspetto introspettivo diventa preponderante all'interno della ricerca artistica, per via del gusto personale.
E di gusto personale molto particolare si può parlare nel caso di Sandra Marra. Alla sua seconda esposizione alla Galleria "La Telaccia", Sandra Marra è una pittrice eclettica, che sviluppa un gerenre di lavoro concettuale e introspettivo. Scrive di lei il critico Malì: "Nascono così esclusive composizioni mirabilmente evocate da una precisa ed assoluta esecuzione: fascino e contenuti risplendono nei suoi dipinti di chiara e libera poesia."
Tempre, acquerelli, china, acrilici convivono nella medesima opera fianco a fianco con stralci di collage inseriti armonicamente nell'intreccio del disegno. A "La Telaccia" sono in esposizione diciotto lavori, ognuno raffigurante un particolare personaggio che ne caratterizza e contraddistingue anche il titolo: ecco che si trova "una geisha", "il condottiero", "il cinese", "il sole", "il fantoccio", "il soldato ussaro", "il tuareg".
Ogni singolo particolare di un personaggio è curato al dettaglio.
Le composizioni non potranno risultare figurative, ma stilizzate, di suggerimento.
Andrea Savio,Torino Sera, Torino, 2000.
Sandra Marra elimina gli aspetti figurativi realistici e crea figure antropomorfe, montate e smontate come gli ingranaggi di una macchina, formate di elementi astratti e geometrici. Il fatto che le sue creature non abbiano un volto dimostra che in ognuna di loro possiamo riconoscere noi stessi. Infatti, i personaggi di Sandra Marra assurgono al ruolo di simboli, archetipi della condizione umana:"Il fantoccio" rappresenta l'uomo privo di personalità, "il vichingo" e "il samurai" l'uomo guerriero che affronta il combattimento quotidiano della vita, "La geisha" l'amore e la ricerca del piacere, "Il sultano" o "Il doge" l'aristocrazia dello spirito. "Il sole" infine simboleggia la forza creativa della fantasia racchiusa in ognuno di noi che ci permette di essere liberi da pregiudizi e falsi miti.
L'artista evidenzia il carattere teatrale di questi personaggi che sfilano davanti a noi come i protagonisti di un carnevale che è metafora della società.
Gabriele Turola